L’attore che portava il mistero sullo schermo.
Introduzione di Francesca Fabbri Fellini
Così lo chiamava affettuosamente Federico Fellini: “Terenzino francobollo”. Un nomignolo tenero e ironico, nato dal gioco di parole sul cognome Stamp, che in inglese significa proprio “francobollo”. Fellini, con il suo spirito arguto, lo traduceva letteralmente, trasformando l’attore in un piccolo simbolo da collezione: raro, prezioso, e capace di viaggiare tra mondi e visioni.

Terence Stamp e Federico Fellini sul set Tre passi nel delirio – episodio di Toby Dammit – 1968
Il maestro riminese lo volle nel 1968 come protagonista del suo visionario episodio Non giocare la testa con il diavolo, parte del film collettivo Tre passi nel delirio. Stamp interpretava Toby Dammit, attore tormentato e decadente, in una delle sue performance più intense e surreali.

Terence Stamp sul set Tre passi nel delirio – episodio di Toby Dammit di Federico Fellini – 1968

Billy Budd – diretto da Peter Ustinov – 1962

Terence Stamp e Julie Christie
Nato il 22 luglio 1938 a Stepney, quartiere operaio dell’East End londinese, Stamp crebbe in una famiglia modesta. Dopo la scuola elementare, lavorò nella pubblicità, finché una borsa di studio gli aprì le porte della recitazione. Il suo debutto sul grande schermo avvenne nel 1962 con Billy Budd, diretto da Peter Ustinov e tratto dal romanzo di Melville. La sua interpretazione gli valse una nomination all’Oscar e il Golden Globe come miglior esordiente.

Terence Stamp

Terence Stamp e Jean Shrimpton

Terence Stamp George Lucas
Negli anni ’60, Stamp divenne un’icona: bello, elegante, misterioso. Frequentava Julie Christie e Jean Shrimpton, vestiva con stile e recitava con intensità. Collaborò con registi come William Wyler (Il collezionista, 1965), Steven Soderbergh, George Lucas, Oliver Stone, Ken Loach, Stephen Frears. In Italia fu diretto anche da Pier Paolo Pasolini in Teorema (1968), e affiancò Monica Vitti in Modesty Blaise di Joseph Losey.

Terence Stamp e Monica Vitti in Modesty Blaise di Joseph Losey
Nel 1978 interpretò il Generale Zod in Superman di Richard Donner, e nel 1994 fu Bernadette, la drag queen malinconica e ironica di Priscilla – La regina del deserto, una delle sue prove più amate.
Stamp fu anche considerato per il ruolo di James Bond, ma le sue idee troppo personali sul personaggio spaventarono il produttore Harry Saltzman. “Credo che le mie proposte lo abbiano intimorito,” raccontò. “Non mi richiamò mai.”
Alla fine degli anni ’60, dopo un periodo in Italia, tornò a Londra e capì che la sua stella si era affievolita. Si allontanò dal cinema, viaggiò per il mondo, visse in India, studiò yoga e abbracciò uno stile di vita ascetico: niente alcol, dieta a base di erbe. Tra i suoi rimpianti, confessò di aver rifiutato ruoli in Camelot e Romeo e Giulietta con Audrey Hepburn, per paura.

Terence Stamp
Terence Stamp è morto ieri il 17 Agosto 2025, all’età di 87 anni.
Con lui se ne va un’epoca in cui il cinema cercava negli attori non solo interpreti, ma portatori di un’aura, di un’idea, di un mistero.
Lo ricordiamo con affetto attraverso le sue parole, in una preziosa intervista realizzata nel 2016 da Nicola Bassano, di cui pubblichiamo il link :
Buona lettura.

Terence Stamp
Nicola Bassano – BIO

Nicola-Bassano
Nicola Bassano ha fatto del cinema non solo la sua passione, ma anche il suo mestiere quotidiano. Laureato in Conservazione dei Beni Culturali all’Università di Parma, ha trascorso quasi dieci anni a custodire e valorizzare i tesori dell’Archivio Federico Fellini della Cineteca del Comune di Rimini, contribuendo all’apertura del Fellini Museum.
Storico del cinema e specialista in attività culturali, ama perdersi tra documenti d’archivio, pellicole rare e storie nascoste, collaborando con musei, fondazioni e istituzioni. La sua penna non rimane mai ferma: è autore di libri, saggi e articoli che spaziano dal cinema all’arte contemporanea, sempre con un occhio curioso e appassionato.
Nel 2020 ha firmato il saggio Fellini. Critical Reception in Italy per il volume internazionale A Companion to Federico Fellini, un vero punto di riferimento per gli studi felliniani. Da lì in avanti, non si è più fermato: nel 2021 è uscito Fellini 70, nel 2023 Amarcord Story, nel 2024 I Fratelli Marx campioni del caos, e nel 2025 ha portato gli squali dal grande schermo alla carta con Sharkology. Guida completa al cinema di squali.
Che si tratti di capolavori d’autore o di pinne che spuntano dall’acqua, Nicola Bassano racconta il cinema con la stessa passione contagiosa, unendo rigore da studioso e leggerezza da vero appassionato.
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