La voce di Gloria Beggiato
di Francesca Fabbri Fellini – Ritratti di Graziano Villa
Ho il piacere di condividere con i lettori del nostro Fellini Magazine una conversazione con una delle mie più grandi amiche, Gloria Beggiato, anima e custode dell’Hotel Metropole di Venezia.
La sua storia affonda le radici nell’incontro dei genitori, Pierluigi ed Elisabeth, conosciutisi sui banchi della scuola alberghiera: da lì nacque un sodalizio umano e professionale che avrebbe segnato per sempre il destino dell’albergo.

Hotel Metropole – Venezia
Negli anni Settanta, la loro passione per il collezionismo trasformò il Metropole in una casa-museo: oltre duemila pezzi, dai crocifissi agli specchi, dai ventagli agli schiaccianoci, popolano ancora oggi stanze e spazi comuni, rendendo l’hotel un luogo scenografico e teatrale.
Una tradizione che si intreccia con la memoria di viaggiatori illustri come Sigmund Freud, ospite nel 1895, e Thomas Mann nel 1901, e con la gestione della famiglia Beggiato iniziata ufficialmente nel 1968.
Oggi Gloria porta avanti con coraggio e indipendenza questa eredità, arricchita da un dettaglio affascinante: dal ramo austriaco della sua famiglia proviene un’origine circense, che spiega la vena spettacolare e festosa che permea gli ambienti e le celebri feste di Carnevale.
Cresciuta tra le collezioni e le atmosfere del Metropole, Gloria ha saputo rispettare la visione dei suoi genitori e al tempo stesso imprimere la propria sensibilità, rendendo l’hotel un luogo dove storia, arte e vita si fondono in un racconto senza tempo.

Hotel Metropole – Venezia
D: Cosa significa portare avanti la tradizione di una famiglia di storici albergatori veneziani? Ti senti più erede o innovatrice nella gestione del tuo Hotel Metropole?
R: Portare avanti la tradizione del Metropole significa assumersi una grande responsabilità: sono cresciuta respirando l’amore e la dedizione che i miei genitori hanno investito in questo luogo, e il mio primo compito è stato custodire con rispetto ciò che hanno costruito. Ho scelto di entrare in punta di piedi, osservando e valorizzando ogni dettaglio, senza la presunzione di fare meglio di chi vi ha creduto per quarant’anni. Solo gradualmente ho iniziato ad aggiungere la mia visione, convinta che le radici siano fondamentali ma che ogni luogo, come ogni storia, abbia bisogno di evolversi. Il Metropole conserva l’anima di Venezia e il respiro dell’Oriente, ma oggi accoglie anche un linguaggio contemporaneo: questa è la mia forma di innovazione, innestata con delicatezza sulla solidità della tradizione.
D: Il Metropole compie 57 anni di gestione della Famiglia Beggiato. Quali valori della tua famiglia hai voluto mantenere e quali invece hai deciso di trasformare?
R: I valori che ho voluto preservare sono innanzitutto quelli legati alla tradizione veneziana e all’artigianato: i miei genitori mi hanno insegnato a riconoscere la bellezza e l’importanza della manualità, più che del valore materiale o storico di un oggetto. Ricordo i viaggi con loro, quando acquistavano pezzi unici da artigiani e mi trasmettevano il rispetto per quel lavoro: oggi quegli oggetti vivono al Metropole e vengono condivisi con ospiti e amici, come testimonianza di un sapere prezioso.
Accanto a questo, ho ereditato i principi dell’onestà, del fare le cose con correttezza e della dedizione totale, perché gestire un albergo non è solo un mestiere, ma un vero progetto di vita. È un luogo che ti assorbe completamente, dove si intrecciano storia, eventi, incontri e passioni: un universo che diventa parte di te. La trasformazione che ho portato riguarda piuttosto lo sguardo contemporaneo, la capacità di interpretare questo patrimonio con sensibilità attuale, senza mai tradire le radici ma arricchendole di nuove prospettive.

Hotel Metropole – Venezia
D: Quali sono le sfide quotidiane nel dirigere un albergo così iconico e storico?
R: La sfida quotidiana più grande, ma anche la più bella, è quella di condividere la vita dell’albergo con i miei collaboratori. Puoi avere interni straordinari e un ambiente unico, ma senza le persone che lo animano e fanno sentire gli ospiti accolti, tutto perde valore. Per me dedicarsi alle persone è la missione più importante: il Metropole ha una dimensione profondamente umana e il rapporto con il team è essenziale.
Le sfide, naturalmente, non mancano. Venezia è una città meravigliosa ma complessa: l’overtourism è una realtà e chi sceglie il Metropole cerca un’esperienza autentica, fatta di attenzione al dettaglio e di tradizione. Per questo sento il dovere di contribuire, nel mio piccolo, a proteggere e tutelare la città.
Un’altra sfida è la concorrenza delle grandi catene alberghiere, che aprono strutture ovunque. La nostra forza, però, sta nella diversità: siamo unici, particolari, e abbiamo dalla nostra parte il vantaggio del tempo. Ogni oggetto che circonda gli ospiti al Metropole ha una storia, un’anima, e questo non può essere replicato da un progetto studiato a tavolino. È ciò che ci rende forti e ci permette di affrontare con fiducia anche le sfide più grandi.

Hotel Metropole – Venezia
D: Tu hai parlato di piacere ma anche di fatica: qual è l’aspetto più gratificante e quello più impegnativo
R: La gratificazione più grande è vedere il successo che questo luogo trasmette e l’affetto che riceve da persone sensibili come artisti e musicisti. Fin da giovane, cresciuta in un ambiente legato all’arte, ho desiderato che il Metropole diventasse la casa di ospiti capaci di apprezzare la bellezza e la cultura. Non si è trattato di esporre semplicemente opere d’arte, ma di creare un dialogo vivo con chi l’arte la fa e la ama.
Oggi il Metropole è frequentato da artisti di fama internazionale, e per me la gioia quotidiana è accoglierli personalmente, instaurare rapporti autentici e vedere la gratitudine con cui riconoscono l’atmosfera speciale di questo luogo e l’attenzione del mio team. L’aspetto più impegnativo è che tutto questo richiede energia costante: dirigere un albergo così significa investire ogni giorno come su un palcoscenico. Ma quando arriva l’applauso — il riconoscimento degli ospiti, la loro emozione e il loro apprezzamento — allora ogni fatica è ripagata.

Hotel Metropole – Venezia
D: Credi che aprire le porte del Metropole alla città sia un modo per restituire qualcosa a Venezia?
R: Sì, assolutamente. Aprire le porte del Metropole alla città è sempre stato per me un modo di restituire qualcosa a Venezia. È uno dei segreti del successo degli eventi che organizzo: creare una fusione tra ospiti, cittadini e mondo dell’arte.
Ricordo, ad esempio, la mostra di settembre, dedicata a Tony Cragg durante la Glass Week, dove si sono incontrati veneziani, clienti e curatori: un mix straordinario che ha reso l’evento completo e vivo.
Ho sempre creduto che a una città che ti dona tanto si debba offrire qualcosa in cambio. Per questo negli anni ho ideato molti eventi aperti ai veneziani, spesso dedicati all’artigianato, seguendo l’insegnamento dei miei genitori. Esponevo nelle vetrine dell’Oriental Bar le opere di artigiani locali, dando loro visibilità e riconoscimento, senza alcun interesse economico. La vera soddisfazione era mostrare la bellezza dei loro lavori e premiarli con l’attenzione che meritavano. In questo modo il Metropole diventa non solo un albergo, ma anche un luogo che celebra e restituisce valore alla città.

Hotel Metropole – Oriental Bar – Venezia
D: Venezia è una città amata da tutto il mondo: quali sono secondo te le attenzioni quotidiane che dovremmo avere per proteggerla? Quali piccoli gesti possono fare la differenza nella cura della città?
R: Venezia merita di essere tutelata ogni giorno, e non è poi così difficile: basterebbe volerlo e mettere in atto piccoli gesti di rispetto. Troppo spesso la città viene banalizzata da offerte di scarsa qualità rivolte a turisti che non comprendono il suo valore, e questo rischia di impoverirla.
Credo che noi veneziani dobbiamo essere i primi a dare l’esempio: rispettare le regole, avere cura degli spazi comuni, non abbandonare rifiuti, prestare attenzione anche ai dettagli più semplici. Sono azioni minime, ma fondamentali, perché dimostrano amore e rispetto per la città. Solo così possiamo chiedere lo stesso atteggiamento anche a chi la visita.

Hotel Metropole – Venezia
D: Come vedi il futuro di Venezia ?
R: Il futuro di Venezia dipende dalla volontà e dal coraggio di compiere scelte decisive. Servono cambiamenti concreti, basati su progetti di protezione, preservazione e valorizzazione della città. La vera salvezza, oggi come negli ultimi anni, si manifesta attraverso la cultura, l’arte e la bellezza: sono queste a richiamare persone sensibili, capaci di rispettare Venezia e di portare qui progetti di qualità.
D: Siamo nell’Oriental Bar del tuo magnifico Metropole, un luogo iconico perché un tempo fu la classroom di Antonio Vivaldi.
R: È davvero incredibile pensare che la musica sia tornata a vivere proprio qui, come se ci fosse un filo invisibile che lega questo spazio al suo passato. In origine sorgeva una piccola chiesa, di cui restano ancora le colonne di pietra Francesca. Vivaldi contribuì alla progettazione acustica della nuova chiesa accanto, Santa Maria della Pietà, (detta anche Chiesa Vivaldi) anche se non la vide completata: insegnava qui, in un ambiente troppo piccolo per contenere il talento straordinario delle giovani ragazze che guidava che ebbero il privilegio di avere il più grande Maestro del mondo, e il risultato fu eccezionale: in tutta Europa si parlava della loro voce e della loro musica. Questo luogo, dunque, è sempre stato impregnato di arte e di genialità, e oggi continua a respirare quella stessa energia.

Antonio Vivaldi
D: Venezia è la tua città: in che modo senti che la tua vita personale e professionale si intrecciano con la storia della città?
R: La mia vita personale e professionale è profondamente intrecciata con Venezia e con la storia del Metropole, che ne riflette l’anima in ogni dettaglio: negli oggetti, nei tessuti, nelle lampade, in ogni angolo si respira la città. Venezia non è solo il luogo in cui lavoro, è la mia casa, una città che offre una qualità di vita straordinaria. Pochi giorni fa, davanti a Piazza San Marco, è apparso persino un delfino: un evento raro e meraviglioso che racconta la magia di vivere qui.
In pochi metri si passa dalla storia millenaria delle isole come Torcello, alle barene, fino alla spiaggia o al golf, senza dimenticare il piacere del buon cibo e della vita in laguna. È questo mix unico di cultura, natura e bellezza che rende Venezia un luogo senza eguali al mondo, e che accompagna ogni momento della mia esistenza.

Carnevale di Venezia – 1983 – ©GrazianoVilla
D: Se dovessi descrivere con una sola parola, cosa significa per te il Metropole, quali sceglieresti?
R: Se dovessi racchiudere il Metropole in una sola parola, direi, teatro.
È un luogo eclettico, curioso, dove ogni giorno accadono cose straordinarie e si vivono esperienze uniche. Un palcoscenico vivo, che accoglie persone, storie ed emozioni, trasformandole in parte integrante della sua identità.
D: C’è un momento della giornata in cui ami vivere l’hotel “da ospite” e non da proprietaria?
R: Mi capita di vivere l’hotel “da ospite” quando condivido un momento con persone a me care. In particolare amo il rito del tè del pomeriggio qui all’Oriental Bar: i miei ritmi sono frenetici, ma quel momento invita alla lentezza e diventa prezioso quando riesco a gustarlo davvero. In quelle occasioni mi accorgo del valore del lavoro che svolgo ogni giorno: partecipare a una cena o a un incontro come farebbe un ospite mi permette di vedere l’hotel con i loro occhi e, a volte, di sentirmi orgogliosa di ciò che insieme al mio team abbiamo costruito.

Hotel Metropole – Oriental Bar – Venezia
D: Qual è il gesto quotidiano che ti fa sentire più vicina alla tradizione veneziana nel corso della tua giornata?
R: La bellezza di vivere a Venezia è che, appena esci di casa, a pochi passi puoi raggiungere la tua pasticceria preferita per il secondo caffè, dopo quello della mattina, comprare il giornale e continuare la giornata con calma. È un privilegio che non smette mai di sorprendermi: ogni giorno, al mattino o al tramonto, riesco ancora a stupirmi della magia che questa città regala. Camminare, fare quelle piccole tappe quotidiane, è davvero un dono meraviglioso.

Venezia – ©GrazianoVilla
D: Guardando al futuro cosa sogni per te e per il tuo hotel Metropole?
R: Per me e per il mio hotel Metropole sogno una Venezia in cui sia pienamente riconosciuto il valore immenso della sua cultura e della sua bellezza. Una città che il mondo intero si impegna a proteggere, perché non basta l’azione di una singola amministrazione: serve una visione più grande, condivisa. Venezia è grandiosa e merita un progetto di tutela e valorizzazione che la riporti a essere abitata dai suoi cittadini, custodita e amata come patrimonio unico.
Francesca Fabbri Fellini & Graziano Villa – BIO
Francesca e Graziano: due “Life Travellers”, due esploratori instancabili in viaggio continuo alla ricerca della Bellezza e della Bontà nel mondo. Raccontano ciò che incontrano — persone, luoghi, natura — con uno sguardo curioso e incantato, guidati dalla meraviglia e da quella parte infantile che custodiscono gelosamente dentro di sé.
🎤 Francesca mette a frutto la sua lunga esperienza da giornalista nei principali network radio-televisivi, trasformandola in una sorta di “bastone da rabdomante” capace di intercettare con sensibilità storie, volti e tematiche che meritano di essere raccontati. Le sue interviste si concretizzano in testi e video straordinari — così dicono di lei — capaci di emozionare e far riflettere.
📸 Graziano, con decenni di esperienza nella fotografia professionale — ritratto, reportage, still life, moda — cattura l’anima dei personaggi e dei contesti con immagini evocative, poetiche e potenti. Ogni scatto è il riflesso della passione con cui interpreta il mondo.
✨ Insieme, formano un duo vibrante e complementare, sempre alla ricerca di storie che sappiano dare emozioni.

Graziano Villa e Francesca Fabbri Fellini – ©GrazianoVilla – Timbavati National Park – Southafrica


Scrivi un commento