
Il Monastero di Sabbiona, la Magia di Chiusa e il Mistero di Barbiano

Chiusa – Monastero-di-Sabbiona – la salita – ©GrazianoVilla
L’aria del mattino era fresca e vibrante, carica di quella frizzante elettricità che accompagna le avventure destinate a diventare ricordi indelebili.
Io e Graziano avevamo deciso di metterci alla prova, salendo fino al Monastero di Sabbiona, un luogo antico e solenne incastonato sulle rocce della Val d’Isarco.
La salita, per quanto impegnativa, era scandita da momenti di pura meraviglia: il panorama si apriva sempre più a ogni passo, regalando scorci che sembravano dipinti da mani divine.

Chiusa – Monastero-di-Sabbiona – ©GrazianoVilla
Graziano da fotografo, instancabile cacciatore di luce e ombre, si fermava spesso per catturare l’essenza del viaggio: le pietre levigate dal tempo, i giochi di sole tra i rami degli alberi. Io annotavo ogni dettaglio, cercando parole che potessero restituire l’emozione di quel luogo magico.

Chiusa – Monastero-di-Sabbiona – la salita – ©GrazianoVilla
Quando finalmente raggiungemmo il monastero, il silenzio ci avvolse.
Era un silenzio diverso, ricco di storia e spiritualità.

Chiusa – Monastero-di-Sabbiona – ©GrazianoVilla
Io mi strinsi a Graziano, commossa dalla bellezza austera dell’edificio e dal senso di pace che regnava lì sopra, lontano dal mondo e ci facemmo un memorabile selfie.

Chiusa – FFF+IO sulla salita al-Monastero-di-Sabbiona
Seduti su una panchina, osservammo il paesaggio sottostante.
Le nuvole sembravano danzare attorno alle cime delle montagne, mentre il sole calava lentamente, tingendo tutto di oro e porpora.

Chiusa – Tramonto – ©GrazianoVilla
Era il momento perfetto, un frammento di vita che sarebbe rimasto scolpito nei nostri cuori.
Ma la nostra avventura non era finita.

Chiusa-villaggio-©GrazianoVilla
Scendendo dal monastero, decidemmo di fare una sosta a Chiusa, il pittoresco borgo che aveva incantato persino Mozart.
Passeggiando tra le strette vie medievali, respiravamo l’atmosfera senza tempo di questa perla dell’Alto Adige.
Ci fermammo in una piccola locanda al Cervo, dove il profumo di canederli e speck ci accolse calorosamente.

Chiusa-Locanda-del-Cervo-©GrazianoVilla
Graziano si perse tra le immagini di Chiusa, mentre io cercavo parole che rendessero giustizia a quel fascino antico e irresistibile.
Quando lasciammo il borgo, portammo con noi la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza che trascendeva il semplice viaggio.
Ma prima di concludere la nostra avventura, decidemmo di fare un’ultima tappa: Barbiano, il paese famoso per il suo campanile inclinato, un dettaglio che sfida le leggi della fisica e accende la curiosità di chiunque lo veda.
Mentre passeggiavamo per il borgo, immersi nel verde delle colline, giungemmo davanti alla Chiesa di San Giacobbe il Vecchio, il cui campanile pende con una strana eleganza, quasi come volesse raccontare un mistero che il tempo non ha mai del tutto svelato.
Graziano si affrettò a catturare quell’immagine insolita.
Il viaggio si concluse con una vista mozzafiato sulle montagne, nel silenzio sospeso tra natura e storia, tra leggende e realtà.
Avevamo percorso strade diverse, incontrato luoghi magici e scoperto segreti nascosti tra le pieghe del tempo.
Un’avventura indimenticabile, sospesa tra la fatica, la meraviglia e il fascino dei luoghi dove ogni angolo racconta una storia.
Chi è Francesca

Francesca Fabbri Fellini
Francesca Fabbri Fellini è nata a Bologna nel 1965 sotto il segno dei Gemelli, ascendente Bilancia. Da quel giorno è scritto nelle stelle che sarà curiosa, dotata di grande senso dell’umorismo, del teatrale, di doti comunicative e una grandissima simpatia.
Alla continua ricerca di stimoli intellettuali.
La sua professione da grande?
Avrà a che fare con il mondo della parola.
A Bologna, il 6 giugno del ‘65, il giorno del suo battesimo, i suoi genitori, Maria Maddalena Fellini e il dott. Giorgio Fabbri scelsero come padrino lo zio Federico Fellini e come madrina la zia Giulietta Masina.
Lo zio ‘Chicco’, come lo chiamava lei, le insegnò sin da piccola che esistono due vite: quella ad occhi aperti e quella ad occhi chiusi.

F.Fellini e G.Masina_battesimo al battesimo di Francesca
Da emiliano-romagnola è dotata di coraggio personale, laboriosità, vivo senso dell’ospitalità, carattere franco, aperto e allegro. Si diploma al Liceo Linguistico.
A 23 anni dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere si trasferisce a vivere a Roma dove la sua vita si svolgerà sino al 2006, anno del ritorno a Rimini dove ad oggi vive e lavora.
Nel 1987 ha firmato la sua prima scrittura in video con la Rai, per il programma “Muoviamoci” su Rai Due, con Sidney Rome, ben 180 puntate. Dopo questa esperienza, ha firmato molti altri contratti con la Rai, con la qualifica di scrittura in video.
Dal 1999 al 2006 è stata una delle inviate de “La vita in diretta”, lo storico contenitore pomeridiano in onda sulla Rai dal 1991.
Ha lavorato con celebri autori televisivi come Michele Guardì, Enza Sampò, Giovanni Minoli, Daniel Toaff, Licia Colò.

Mamma Maria Maddalena Fellini – Francesca – Papà Giorgio Fabbri
La televisione le piace molto, ma il cinema è da sempre nel suo Dna (si definisce “cresciuta a cinema e tortellini”) : tra il 1993 e il 1997 ha collaborato con il network radiofonico RTL 102.5, occupandosi proprio di cinema, e grazie a questa esperienza è diventata giornalista professionista nel 1997.
Francesca nel 2003 con la mamma Maria Maddalena, firma un volume di ricordi e ricette dal titolo: ‘A tavola con Fellini’ che in una nuova edizione del 2013 diventerà ‘A tavola con Fellini – Ricette da Oscar della sorella Maddalena’, le ricette preferite dello Zio Federico.
La cucina, la famiglia, il cinema e i film. Un Federico Fellini raccontato attraverso le sue preferenze e le abitudini a tavola.
Un viaggio tra i sapori della tradizione emiliano-romagnola e la storia del cinema mondiale.
“Un libro per diffondere al mondo intero la passione di Fellini per la cucina tradizionale”. Questo è il motivo che ha spinto Francesca, a pubblicare questo volume.
Dal 2004 al 2006 ha firmato e condotto sempre sul network radiofonico RTL la trasmissione “Asa NIsi MAsa – L’ANIMA del cinema” che prendeva il nome dalla frase magica ripetuta da Guido/Mastroianni, protagonista di “Otto e mezzo” di Fellini.

Alfie, Francesca e Graziano
Dal 2009, dopo l’incontro con il fotografo Graziano Villa (compagno di vita e di lavoro) si occupa della curatela delle sue mostre fotografiche, dall’ideazione alla realizzazione finale. Gestisce e organizza il portfolio del Villa, presentandolo a gallerie e festival. Elabora progetti di mostre fotografiche, scrive comunicati e gestisce la comunicazione dell’evento in maniera autonoma, conoscendo anche le tecniche di illuminazione ed allestimento utili per le esposizioni.
“La Fellinette”, così la chiamava lo zio Federico,(disegnandola a pastelli in un foglio di quaderno), ama la buona tavola, il cinema, il teatro, la radio, i libri, la fotografia, i fiori e soprattutto fare lunghe passeggiate sulla spiaggia con il suo più grande amico : Alfie, un barboncino bianco al quale manca la parola.
Per le celebrazioni del Centenario della Nascita dello zio Federico Fellini nel 2020, Francesca ha scritto e diretto un cortometraggio a tecnica mista che parte dall’animazione del disegno che le ha fatto da bambina, ’La Fellinette’, dove il disegno originale dello Zio Federico prende Vita, per arrivare in un sogno in live action e fare ritorno nell’animazione con un gran finale.

Alfie e la Fellinette sulla spiaggia adriatica
Francesca Fabbri Fellini è l’ultima erede per Dna del Maestro Federico Fellini.
E’ Ambasciatrice nel mondo dell’Uomo dai 5 Oscar e della sua eredità culturale.
Un collega giornalista un giorno le ha detto: ’Ti auguro di cuore Francesca di rimanere senatrice a vita dell’onirico felliniano nel mondo! ’
La vita di Francesca Fabbri Fellini si riassume in un’aforisma :
‘Nulla si sa, tutto s’immagina’.
Graziano Villa : Viaggiatore della Vita

G.VILLA_Ritratto_di Francesca Fabbri Fellini
“Il Fotografo è un Viaggiatore, un Navigatore. La fotografia per me è un meravigliosa “crociera” esistenziale. Ho navigato attraverso diversi “oceani” della mia attività, usando la macchina fotografica come una vela.
Ho iniziato “navigando” nel burrascoso mare del Reportage; ho attraversato quello snob della Moda; ho trovato ristoro nelle calme acque dello Still-life, e infine sono approdato in quello stimolante del Ritratto…ora ho iniziato un “percorso artistico” realizzando “Ritratti d’Architetture”...qual è la mia meta di questo “navigare”? Conoscere meglio il Mondo.”
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