Storie e consigli del Dott. Alessandro Cesari
Medico veterinario a domicilio a Rimini e autore del libro “Animali fantastici e come curarli”
di Francesca Fabbri Fellini

Alessandro Cesari – veterinario a domicilio
In un’epoca in cui il benessere degli animali domestici è sempre più al centro dell’attenzione, incontriamo il Dott. Alessandro Cesari, veterinario a domicilio a Rimini. Figura di riferimento per chi vive con un amico a quattro zampe, Cesari ha scelto di ribaltare il paradigma tradizionale: invece di aspettare i pazienti in ambulatorio, è lui a raggiungerli direttamente a casa, riducendo stress e disagi legati agli spostamenti.
Per molti animali, infatti, la visita dal veterinario può trasformarsi in un’esperienza traumatica. L’ambulatorio è un ambiente estraneo, carico di odori insoliti, rumori forti e presenze agitate. E quando arriva l’umano sconosciuto — per quanto gentile e sorridente — spesso si ritrova a maneggiare il nostro compagno peloso in modo invasivo, talvolta persino doloroso. È comprensibile, quindi, che molti animali provino timore.
Con un approccio empatico e personalizzato, il Dott. Cesari ha costruito una professione su misura, portando la cura dove l’animale si sente più al sicuro: nel proprio ambiente domestico. Oltre alla sua attività clinica, ha recentemente pubblicato Animali fantastici e come curarli, una guida pratica e consapevole per chi desidera offrire ai propri cani e gatti una vita sana e felice.
In questa intervista, ci racconta la sua esperienza, la filosofia che guida il suo lavoro e i consigli fondamentali per chi condivide la vita con un animale domestico.

Alfie in salotto – ©GrazianoVilla
D: Quando hai deciso di diventare un veterinario a domicilio e cosa ti ha spinto verso questa scelta, Alessandro? Hai sempre avuto questa visione o è nata dopo l’esperienza in ambulatorio?
R: La scelta di diventare veterinario a domicilio è nata dopo l’esperienza in ambulatorio. Mi sono reso conto dei limiti della pratica clinica tradizionale, legati principalmente a due aspetti: da un lato, la qualità dell’interazione con il paziente; dall’altro, i tempi strutturati dell’ambulatorio, che spesso non permettono di approfondire adeguatamente l’indagine clinica.

Alfie e Papà Giorgio – ©GrazianoVilla
D: Essere un veterinario a domicilio: cosa significa concretamente? Quali sono le principali differenze rispetto alla pratica tradizionale?
R: Le differenze principali riguardano sia il cliente che il paziente. Per il cliente, c’è il vantaggio di non doversi spostare: tutto viene programmato con anticipo e, anche se la visita dovesse iniziare in ritardo, si trova comunque a casa propria, non in una sala d’attesa. Per il paziente, spesso l’ambiente domestico è più rassicurante. Certo, può essere un’arma a doppio taglio: alcuni animali, troppo sicuri di sé a casa, non si lasciano visitare, mentre in ambulatorio si bloccano. Ma nella maggior parte dei casi, il comfort domestico è un grande vantaggio. Un altro aspetto fondamentale è il tempo: durante una visita a domicilio posso dedicarmi completamente al paziente, senza interruzioni, senza telefoni che squillano o emergenze che irrompono all’improvviso. Inoltre è molto importante la mia visita a domicilio per le persone anziane che hanno difficoltà a spostarsi.
D: Ci sono situazioni particolarmente indicate per la visita a domicilio? E quali sono gli eventuali svantaggi?
R: Certamente. Le situazioni più indicate sono quelle in cui l’animale soffre di stress da trasporto o da permanenza in ambulatorio. Anche se le strutture stanno cercando di ridurre lo stress, l’ambiente resta comunque fonte di disagio per molti. Per quanto riguarda gli svantaggi, già dal primo contatto telefonico è necessario fare una sorta di triage. Alcune emergenze, per esempio respiratorie o cardiologiche gravi, non sono gestibili a domicilio per mancanza di strumenti adeguati, e vanno indirizzate direttamente in struttura. Ci sono anche limiti strumentali: ad esempio, se serve una radiografia, per motivi di radioprotezione e praticità, non è possibile portare con sé tutta l’attrezzatura necessaria.
D: Ti sei laureato in Medicina Veterinaria a Bologna nel 2005. Com’è cambiata la professione da allora? Hai notato un’evoluzione nel rapporto tra veterinario e proprietario?
R: Il cambiamento è stato profondo. Parlo per esperienza personale: il rapporto con i proprietari — e di conseguenza con i pazienti — è diventato molto più collaborativo. Una volta il tavolo dell’ambulatorio era quasi una barriera tra medico e cliente. Oggi, soprattutto a domicilio, si lavora fianco a fianco. Se prima giocare con il cane o il gatto era considerato poco professionale, ora è un modo efficace per rompere il ghiaccio, tranquillizzare l’animale e ottenere una visita più serena. I clienti apprezzano molto vedere il proprio animale a suo agio durante la visita.

Penny nella sua cuccia antistress in salotto – ©GrazianoVilla
D: Hai pubblicato il libro “Animali fantastici e come curarli”. Cosa ti ha ispirato a scriverlo, a chi è rivolto e quali messaggi vuoi trasmettere?
R: L’ispirazione è nata dalla pratica quotidiana. Mi sono accorto che molti argomenti si ripetevano continuamente, e che mancavano informazioni di base facilmente accessibili per i proprietari. Il libro è rivolto proprio a loro: vuole essere una guida semplice e pratica per rispondere alle domande più frequenti e promuovere la prevenzione. Spesso, durante le visite, i proprietari non hanno tempo o non pensano a chiedere, e così si perdono informazioni fondamentali.
D: Nel tuo libro parli di prevenzione, benessere psicofisico, nutrizione, comportamento, parassiti e vaccini. Qual è, secondo te, l’aspetto più sottovalutato nella cura quotidiana di cani e gatti?
R: Ce ne sono diversi, ma uno dei più trascurati è la cura dei denti. Nei cani è possibile lavarli e mantenerli puliti anche a casa, mentre nei gatti è più complicato, ma questo non esime dal fare controlli regolari. In generale, l’aspetto più sottovalutato è proprio quello delle visite regolari. Molti proprietari chiamano solo in caso di necessità, come facciamo noi con il medico. In realtà, anche solo una visita di controllo può fare la differenza.

Alice di Shianne e Sean
D: Se dovessi dare solo tre consigli a chi vive con un cane o un gatto, quali sarebbero?
R: Primo: effettuare visite regolari, perché da lì deriva tutto il resto. Secondo: puntare sulla prevenzione, che racchiude in sé molti aspetti fondamentali. Terzo: prestare attenzione alle esigenze specifiche della specie e dell’età dell’animale. Per esempio, un cane ha bisogno di uscire, di esplorare, di fare passeggiate. Tenerlo sempre in casa non rispetta la sua natura. Lo stesso vale per il gatto: se non c’è interazione, se vive isolato, non si soddisfano le sue necessità etologiche. Conoscere queste esigenze è essenziale per garantire il benessere psicofisico.
D: Guardando al futuro, come immagini l’evoluzione della medicina veterinaria e del ruolo del veterinario a domicilio?
R: È un ambito in forte espansione, sia come professione che come richiesta da parte dei clienti. Credo che si evolverà verso servizi sempre più strutturati: ad esempio, l’ecografia a domicilio, che già alcuni colleghi praticano, ma che non è ancora diffusa in modo capillare. Oppure lo sviluppo di analisi del sangue con risultati rapidi, senza dover inviare i campioni in struttura. Tutto questo comporta una riorganizzazione dell’offerta e una maggiore efficienza nella risposta medica, con benefici concreti per il paziente.

Antonio Saliola – Favole per cani
Conclusione

Dr. Alessandro Cesari con Penny
Con il suo approccio empatico, il dott. Alessandro Cesari ci ricorda che prendersi cura di un animale non significa soltanto intervenire quando sta male, ma conoscerlo nel profondo, rispettarne l’unicità e accompagnarlo passo dopo passo nel suo percorso di vita. Ogni cane e ogni gatto portano con sé un mondo di emozioni, bisogni e linguaggi sottili che il veterinario a domicilio impara ad accogliere, entrando con delicatezza non solo nella loro casa, ma anche nella loro sfera affettiva.

Penny in salotto – ©GrazianoVilla
La medicina veterinaria a domicilio non è quindi soltanto una scelta pratica o logistica: è una vera e propria filosofia. Un approccio che mette al centro il benessere autentico dell’animale, riducendo stress e paure legate agli spostamenti, e allo stesso tempo dona serenità al custode umano, che vede il proprio compagno a quattro zampe assistito in un ambiente familiare e rassicurante.
In un mondo che corre veloce e ci spinge spesso a considerare gli animali come “accessori” della nostra vita, la visita a domicilio restituisce il tempo dell’ascolto e dell’osservazione. Fermarsi davanti al nostro cane o al nostro gatto, coglierne i segnali più discreti, rispettarne i ritmi e imparare a costruire con loro una relazione autentica e consapevole è forse il gesto più semplice, e insieme più rivoluzionario, che possiamo fare.
Prendersi cura di un animale, in fondo, significa anche prendersi cura di noi stessi: imparare la pazienza, il rispetto, la dedizione e la capacità di vivere l’attimo presente. È questo il messaggio più profondo che la medicina veterinaria a domicilio porta con sé, trasformando ogni visita in un’occasione per rinsaldare un legame fatto di fiducia reciproca, di amore silenzioso e di quotidiana meraviglia.
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