Testo e Foto di Graziano Villa

Qualche sera fa ho vissuto un momento di rara intensità: ascoltare Riccardo Cocciante dal vivo è stato come assistere a una lezione di musica e di emozione allo stesso tempo. Confesso che conoscevo bene solo alcuni dei suoi brani più noti — Margherita, Cervo a primavera, Bella senz’anima — ma risentirli nella dimensione viva della sua voce, preceduti dalle sue introduzioni e racconti, è stata un’esperienza rivelatrice.

Quello che più mi ha colpito non è stata soltanto la sua voce, potente e intima insieme, ma il modo in cui Cocciante costruisce un mondo sonoro, sospeso tra teatralità e poesia, come se ogni nota fosse un frammento di racconto. È allora che ho capito la vera origine della “potenza” della sua musica: il suo DNA profondamente francese.

Riccardo Cocciante – ©GrazianoVilla

Dietro la sua scrittura, dietro il suo modo di fraseggiare e di scolpire le melodie, si percepisce chiaramente l’eco dei grandi chansonnier come Jacques Brel, Gilbert Bécaud, Yves Montand, Charles Aznavour — artisti che, come lui, hanno saputo trasformare la canzone in una forma teatrale e confessionale, in cui la voce è strumento d’anima prima ancora che di suono.

Cocciante parla del suo rapporto con il suo strumento, il pianoforte, come di un luogo sicuro, quasi materno, che lo accompagna nei momenti di creazione. Pertanto, non è solo la chanson a emergere nel suo universo. Cocciante è debitore anche della grande musica classica francese, che filtra nel suo lavoro in modo sotterraneo ma preciso. In alcune sue armonie si possono riconoscere echi di Erik Satie e del suo minimalismo onirico, come nel preludio pianistico di Poesia, dove la semplicità melodica si trasforma in sospensione emotiva. In Margherita, con le sue progressioni armoniche sospese e quell’uso raffinato del crescendo orchestrale, risuonano atmosfere di Debussy, in particolare nella capacità di evocare immagini più che descriverle.

C’è poi la raffinatezza timbrica di Ravel nei suoi arrangiamenti, come in Quando finisce un amore, dove il colore orchestrale diventa protagonista, o il lirismo quasi operistico di Se stiamo insieme, che potrebbe dialogare con certe pagine di Saint-Saëns, per l’equilibrio tra passione e misura.

Cocciante non copia mai: assorbe, rielabora, restituisce. È cresciuto tra l’arte e la musica francese, ma ha saputo fondere quella matrice con la sensibilità melodica italiana, creando un melange unico: la dolcezza latina del canto e la profondità psicologica della chanson. È una sintesi che si percepisce non solo nelle note, ma anche nella sua presenza scenica, nel modo in cui si rivolge al pubblico — diretto, teatrale, sincero.

Riccardo Cocciante – ©GrazianoVilla

E infatti il pubblico, quella sera, non poteva contenersi. Cantava con lui, si lasciava trascinare da quella magia che nasce quando la cultura e l’emozione si incontrano nella stessa voce. In quel momento ho capito: Cocciante non è solo un cantautore. È un ponte vivente tra due mondi musicali, quello francese e quello italiano, e nella sua musica continua a risuonare la voce di una tradizione che ha fatto della sensibilità la sua forma più alta di potenza.

Riccardo Cocciante – ©GrazianoVilla

Francesca Fabbri Fellini & Graziano Villa – BIO

Francesca e Graziano: due “Life Travellers”, due esploratori instancabili in viaggio continuo alla ricerca della Bellezza e della Bontà nel mondo. Raccontano ciò che incontrano — persone, luoghi, natura — con uno sguardo curioso e incantato, guidati dalla meraviglia e da quella parte infantile che custodiscono gelosamente dentro di sé.

🎤 Francesca mette a frutto la sua lunga esperienza da giornalista nei principali network radio-televisivi, trasformandola in una sorta di “bastone da rabdomante” capace di intercettare con sensibilità storie, volti e tematiche che meritano di essere raccontati. Le sue interviste si concretizzano in testi e video straordinari — così dicono di lei — capaci di emozionare e far riflettere.

📸 Graziano, con decenni di esperienza nella fotografia professionale — ritratto, reportage, still life, moda — cattura l’anima dei personaggi e dei contesti con immagini evocative, poetiche e potenti. Ogni scatto è il riflesso della passione con cui interpreta il mondo.

✨ Insieme, formano un duo vibrante e complementare, sempre alla ricerca di storie che sappiano dare emozioni.

Graziano Villa e Francesca Fabbri Fellini – ©GrazianoVilla – Timbavati National Park – Southafrica