Testo di Francesca Fabbri Fellini – Foto di Graziano Villa

Il ronzio che salva la Terra

Piergiacomo Lizzambri ed Elena Jercan – alveare – Petrella Guidi – ©GrazianoVilla

Tra le colline morbide di Sant’Agata Feltria, nel villaggio di Pennabilli, là dove i boschi incontrano i prati e il tempo sembra rallentare, vive Piergiacomo Lizzambri. Qui, immerso in un paesaggio che parla di equilibrio e armonia, il suo lavoro non è soltanto quello dell’apicoltore: è la custodia di un patrimonio invisibile, fragile e vitale. Ogni mattina, aprendo le arnie, non si limita a “coltivare” miele: dialoga con un popolo instancabile che da millenni tiene in vita la Terra.

Piergiacomo Lizzambri ed Elena Jercan – alveare – Petrella Guidi – ©GrazianoVilla

Le api di Piergiacomo sono architetti di biodiversità. Con il loro incessante volo di fiore in fiore, intrecciano legami tra piante, fiori e frutti. Senza di loro, gran parte della vita vegetale scomparirebbe, e con essa la nostra stessa possibilità di nutrirci. Non a caso, sono considerate sentinelle ecologiche: sopravvivono solo in ambienti sani, e il loro ronzio è il segno più autentico di una natura che respira ancora libera.

Piergiacomo Lizzambri ed Elena Jercan – alveare – Petrella Guidi – ©GrazianoVilla

Piergiacomo Lizzambri ed Elena Jercan – alveare – Petrella Guidi – ©GrazianoVilla

Piergiacomo Lizzambri ed Elena Jercan – alveare – Petrella Guidi – ©GrazianoVilla

Ogni goccia di miele racconta questo legame profondo. Non è solo alimento, ma memoria liquida di un territorio, distillato di sole e vento, fiore e radice. Nel laboratorio di Piergiacomo, con l’aiuto di Elena, il miele prende forma come un racconto che non mente: trasparente e delicato nell’acacia, con le sue note dolci e leggere; ricco e mutevole nel millefiori, ogni volta diverso come il paesaggio da cui nasce; intenso e vigoroso nel castagno, con quel retrogusto amarognolo che sa di bosco fitto e antica forza.

Le sue arnie non sono semplici contenitori: sono templi di vita, microcosmi pulsanti in cui il lavoro diventa canto collettivo. Osservando il movimento ordinato e frenetico delle api, Piergiacomo ricorda ogni giorno che la loro salvezza è anche la nostra. Custodire le api significa custodire la Terra: il loro ronzio, sommesso e continuo, è un inno fragile e potentissimo alla sopravvivenza del mondo naturale.

Piergiacomo Lizzambri ed Elena Jercan – alveare – Petrella Guidi – ©GrazianoVilla

Così, a Sant’Agata Feltria, in una piccola azienda biologica immersa nelle colline, un uomo e le sue api ricordano al viaggiatore curioso che la natura non ha bisogno di rumore per farsi sentire. A volte basta fermarsi, chiudere gli occhi e ascoltare il ronzio: lì si nasconde il segreto della vita.