Testo e foto di Graziano Villa

Massoneria, Cavalieri Templari, esoterismo, storia vera, Dan Brown… tutto questo è un melange dove si perde facilmente di vista la vera situazione storica.
Affrontare un argomento come quello della Rosslyn Chapel non è mai semplice: è un luogo dove il confine tra realtà documentata e mito iniziatico si assottiglia fino a scomparire.


Due punti di vista.

Esistono due prospettive fondamentali.
Da un lato c’è quella storica e “profana”, che descrive fatti documentati, architetture, dinastie e restauri.
Dall’altro lato c’è la visione “esoterica”, che interpreta la Cappella come un libro di pietra, un messaggio codificato per gli iniziati, una sorta di cattedrale della conoscenza universale.
Entrambe le letture convivono, si intrecciano e si scontrano nel mistero che avvolge da secoli questo piccolo gioiello gotico alle porte di Edimburgo.

Cenni storici

da Sir William Sinclair (St Clair), 1° Conte di Caithness

San Matteo Evangelista

La Rosslyn Chapel fu fondata nel 1446 da Sir William Sinclair (St Clair), 1° Conte di Caithness, appartenente a una nobile famiglia di origini normanne che giunse in Scozia nel XII secolo al seguito di Guglielmo il Conquistatore.
La famiglia Sinclair era nota per la sua erudizione, la sua influenza politica e la vicinanza alla monarchia scozzese. Sir William, in particolare, era uomo di grande cultura, appassionato di scienze, arti e – secondo alcuni – di conoscenze ermetiche.

La Cappella, dedicata a San Matteo Evangelista, sorge nel cuore del Midlothian, nei pressi del villaggio di Roslin, a sud di Edimburgo.
I lavori durarono circa quarant’anni, ma l’opera rimase incompiuta. Nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, l’interno è un trionfo di sculture, simboli e decorazioni dal significato oscuro: piante di mais scolpite prima della scoperta dell’America, nodi intrecciati, figure di angeli con strumenti musicali e persino riferimenti alla Cabala ebraica.

Con la Riforma Protestante del 1560, la Cappella fu abbandonata e cadde in rovina. Solo nel 1862, dopo una visita della Regina Vittoria, fu riconsacrata.

L’architetto David Bryce fu incaricato dei lavori di restauro da James Alexander Erskine, 3° Conte di Rosslyn, e da allora la Cappella è gestita dalla Chiesa Episcopale Scozzese.

Regina Vittoria
James Alexander 3° Conte di Rosslyn
Architetto David Bryce

L’eredità templare e le teorie massoniche

Ed è qui che comincia la leggenda.

Papa Clemente V

Filippo il Bello

Secondo alcune teorie, William Sinclair non fu soltanto un nobile mecenate, ma l’ultimo depositario delle conoscenze dei Cavalieri Templari, l’ordine monastico-militare fondato nel 1119 e sciolto nel 1312 da Papa Clemente V su pressione di Filippo il Bello.
I Templari, perseguitati e dispersi, avrebbero trovato rifugio in Scozia, dove Robert the Bruce, scomunicato dal Papa, li avrebbe accolti e reintegrati segretamente nel suo esercito. Alcuni studiosi esoterici ritengono che i Sinclair abbiano custodito questa eredità templare, tramandandola nei secoli.

La Massoneria scozzese, secondo queste interpretazioni, sarebbe quindi nata proprio da quella fusione tra i Templari sopravvissuti e le corporazioni dei muratori operativi medievali.

Cavalieri Templari

La Rosslyn Chapel, costruita un secolo dopo la soppressione dei Templari, sarebbe il ponte tra il mondo medievale delle cattedrali gotiche e quello simbolico delle logge massoniche moderne.

Rosslyn Chapel_la Colonna del Maestro_©GrazianoVilla

Rosslyn Chapel_la Colonna dell’Apprendista_©GrazianoVilla

Molti simboli scolpiti nelle pietre della Cappella – compassi, colonne gemelle, figure angeliche con strumenti rituali, il celebre “Apprendista muratore” – sono stati interpretati come allusioni ai gradi e ai misteri della Massoneria.
Le due colonne principali dell’abside, chiamate “Colonna del Maestro” e “Colonna dell’Apprendista”, sono diventate icone di questa interpretazione.

La leggenda narra che l’apprendista, ispirato da una visione divina, scolpì la colonna in assenza del suo maestro. Quando quest’ultimo tornò e vide la perfezione dell’opera, accecato dall’invidia, lo uccise. Un’allegoria evidente del rapporto tra conoscenza, iniziazione e sacrificio.

Massoneria_G.O.I._Grande Oriente d’Italia

Il mito del Graal e il fascino contemporaneo

Negli anni ’80 e ’90, scrittori come Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln (autori de Il Santo Graal, 1982) rilanciarono l’idea che la Rosslyn Chapel custodisse il Santo Graal, o addirittura il corpo di Cristo e di Maria Maddalena, secondo una linea di sangue sacra.

Santo Graal

Queste teorie furono poi rese popolari dal romanzo di Dan Brown, Il Codice da Vinci (2003), che trasformò la Cappella in un luogo mitico, ultima tappa della ricerca del Graal e simbolo della sapienza perduta.

“Codice da Vinci” – Tomba di Maria Maddalena

Il film diretto da Ron Howard (2006), con Tom Hanks e Audrey Tautou, portò milioni di visitatori a Rosslyn, alimentando l’aura di mistero che da secoli circonda la Cappella.
Oggi, storici, architetti, simbolisti e iniziati continuano a interrogarsi: è davvero un tempio cristiano? Un archivio simbolico templare? Una mappa cosmica in pietra?

Rosslyn Chapel – la Cripta – ©GrazianoVilla

O semplicemente l’opera di un uomo straordinario che volle lasciare un segno del proprio tempo, un ponte tra fede e conoscenza?


I Guardiani della Pietra: Viaggio nei Simboli Occulti della Rosslyn Chapel

La Rosslyn Chapel, costruita nel XV secolo dalla Famiglia Saint Clair, è molto più di un luogo di culto: è un libro scolpito nella pietra, un codice visivo che intreccia cristianesimo, esoterismo, mitologia nordica e simbolismo templare. Ogni ornamento, ogni figura scolpita, sembra custodire un frammento di verità perduta, un messaggio cifrato destinato a chi sa osservare oltre la superficie.

In questo percorso visivo, quattro figure emergono come tappe di un viaggio iniziatico, ciascuna con la propria aura di mistero e significato. Le immagini che seguono non sono semplici decorazioni: sono guardiani del sapere, scolpiti per resistere al tempo e sfidare la mente.

1. Il Caduto Capovolto – L’Angelo della Ribellione

Didascalia: Figura scolpita a testa in giù, avvolta da corde o serpenti. Simbolo della caduta spirituale, dell’inversione cosmica e del passaggio attraverso l’ombra.

Rosslyn-Chapel_©GrazianoVilla

Questa figura, scolpita in posizione rovesciata, potrebbe rappresentare Lucifero, l’angelo cacciato dal cielo. Ma la sua postura potrebbe anche alludere a un rito di iniziazione, dove il mondo viene capovolto per rivelare ciò che è nascosto. Il serpente che lo avvolge è simbolo di conoscenza proibita, di trasformazione e di potere. È il primo passo del viaggio: affrontare l’oscurità per cercare la luce.

2. L’Angelo con il Cuore – Il Messaggero della Compassione

Didascalia: Angelo scolpito frontalmente, con ali aperte e un cuore tra le mani. Emblema dell’amore divino, della protezione spirituale e della grazia celeste.

Rosslyn-Chapel_©GrazianoVilla

Questa figura angelica trasmette una serenità profonda. Il cuore che tiene tra le mani è un simbolo potente: può rappresentare l’amore di Dio, il sacrificio del Cristo o l’essenza dell’anima umana. In un contesto esoterico, l’angelo diventa il custode della compassione, colui che guida il cercatore attraverso le prove con la luce del sentimento puro.

3. Il Vichingo Grottesco – Il Guardiano della Memoria

Didascalia: Creatura cornuta e barbuta, accovacciata, con una lastra e una pergamena. Possibile rappresentazione di un guerriero norreno, custode del sapere antico.

Rosslyn-Chapel_©GrazianoVilla

Questa figura, apparentemente demoniaca, potrebbe in realtà raffigurare un vichingo — un omaggio alle origini norvegesi dei Saint Clair. Le corna, la postura e gli oggetti che tiene in mano suggeriscono un ruolo di custode: non del male, ma della conoscenza. La lastra e la pergamena sono simboli di memoria e rivelazione. È il guardiano che protegge il sapere, ma solo chi è pronto può decifrarlo.

4. Il Cavaliere e l’Iniziato – Il Viaggio della Fede

Didascalia: Due figure a cavallo: un cavaliere in armatura e un compagno che regge una croce. Simbolo del cammino spirituale, della trasmissione del sapere e della missione sacra.

Rosslyn-Chapel_©GrazianoVilla

Questa scena scolpita evoca il viaggio sacro. Il cavaliere potrebbe essere un Templare, figura centrale nella simbologia della Rosslyn Chapel. Il compagno che regge la croce rappresenta la fede che guida il cammino. Insieme incarnano il dualismo maestro-discepolo, corpo-spirito, azione-contemplazione. È la tappa finale del percorso: la missione, il ritorno, la trasmissione del sapere.

5. Gli Omini Verdi – I Volti della Rinascita

Didascalia: Volti umani avvolti da foglie e rami, scolpiti in ogni angolo della cappella. Simboli di fertilità, ciclicità e fusione tra paganesimo e cristianesimo.

Rosslyn-Chapel_©GrazianoVilla

Queste figure, legate ai culti della fertilità e alla simbologia della rinascita, convivono sorprendentemente con l’iconografia cristiana. Sono il volto della natura che resiste, che si insinua tra le pietre sacre per ricordare che la vita è ciclica, che la spiritualità non è solo celeste ma anche terrena. Un messaggio di armonia tra tradizioni, forse un tentativo di preservare antichi saperi sotto forma di ornamento.

6. La Colonna dell’Apprendista – Il Genio e il Sacrificio

Didascalia: Colonna scolpita con motivi elaborati, legata alla leggenda dell’apprendista ucciso dal maestro. Simbolo della conoscenza, della gelosia e della trasmissione del sapere.

Rosslyn-Chapel_©GrazianoVilla

Secondo la leggenda, un giovane apprendista scolpì questa colonna con tale maestria da suscitare l’invidia del suo maestro, che lo uccise. Ma la colonna rimane: un monumento alla genialità, al sacrificio, alla tensione tra tradizione e innovazione. È il cuore della cappella, il punto in cui il sapere si cristallizza nella pietra.

7. Il Mais Indiano – Il Segno dell’Altrove

Didascalia: Motivo vegetale scolpito che raffigura il mais, pianta non conosciuta in Europa nel XV secolo. Simbolo di contatti perduti e conoscenze precolombiane.

La presenza del mais indiano ha alimentato teorie su viaggi transatlantici anteriori a Colombo, su contatti con civiltà lontane, su un sapere globale che la storia ufficiale non contempla. È un dettaglio che sfida la cronologia, che apre la porta a ipotesi audaci: forse la Rosslyn Chapel è anche un archivio di memorie dimenticate, un crocevia di mondi.


🔮 Conclusione: Un Codice Scolpito nella Pietra

Queste sette figure non sono isolate: formano un percorso simbolico, un viaggio iniziatico scolpito nella pietra. Dalla caduta alla compassione, dalla custodia del sapere alla missione spirituale, dalla rinascita naturale alla genialità umana, fino al segno dell’altrove, ogni immagine è una tappa di trasformazione.

La Rosslyn Chapel non offre risposte, ma domande. Non impone dogmi, ma invita alla ricerca. Chi osserva con attenzione, chi ascolta il silenzio delle pietre, può forse intravedere il messaggio nascosto: la verità non è in ciò che si vede, ma in ciò che si comprende.

La Rosslyn Chapel resta un enigma scolpito nella pietra.
Un luogo dove si intrecciano storia, mito, arte e spiritualità.
Che la si guardi come una chiesa gotica del XV secolo o come un santuario massonico templare, continua a evocare una domanda antica quanto l’uomo: dove finisce la fede, e dove comincia il mistero?

Francesca Fabbri Fellini & Graziano Villa – BIO

Francesca e Graziano: due “Life Travellers”, due esploratori instancabili in viaggio continuo alla ricerca della Bellezza e della Bontà nel mondo. Raccontano ciò che incontrano — persone, luoghi, natura — con uno sguardo curioso e incantato, guidati dalla meraviglia e da quella parte infantile che custodiscono gelosamente dentro di sé.

🎤 Francesca mette a frutto la sua lunga esperienza da giornalista nei principali network radio-televisivi, trasformandola in una sorta di “bastone da rabdomante” capace di intercettare con sensibilità storie, volti e tematiche che meritano di essere raccontati. Le sue interviste si concretizzano in testi e video straordinari — così dicono di lei — capaci di emozionare e far riflettere.

📸 Graziano, con decenni di esperienza nella fotografia professionale — ritratto, reportage, still life, moda — cattura l’anima dei personaggi e dei contesti con immagini evocative, poetiche e potenti. Ogni scatto è il riflesso della passione con cui interpreta il mondo.

Insieme, formano un duo vibrante e complementare, sempre alla ricerca di storie che sappiano dare emozioni.

Graziano Villa e Francesca Fabbri Fellini – ©GrazianoVilla – Timbavati National Park – Southafrica