Testo di Francesca Fabbri Fellini – Foto di Graziano Villa

Sapienza quotidiana: i mestieri dimenticati al Museo delle Arti Rurali

Sant’Agata-Feltria_Convento-di-San-Girolamo_©GrazianoVilla

A Sant’Agata Feltria, nel cuore dell’Appennino romagnolo, il tempo sembra saper rallentare. Tra vicoli lastricati e scorci medievali, sorge il cinquecentesco Convento di San Girolamo, oggi custode di un patrimonio prezioso: il Museo delle Arti Rurali.

Sant’Agata-Feltria Convento-di-San-Girolamo – Chiostro – ©GrazianoVilla

Non è un semplice museo, ma un viaggio dentro la memoria collettiva. Ogni stanza, ogni vetrina, ogni oggetto racconta frammenti di un mondo scomparso, quello della civiltà contadina, fatta di mestieri antichi, utensili quotidiani e saperi tramandati di generazione in generazione.

Sant’Agata-Feltria – Museo delle Arti Rurali – telai – ©GrazianoVilla

Il visitatore si ritrova immerso in botteghe ricostruite con fedeltà: il banco del falegname, con gli arnesi consumati dal tempo; il banco del ciabattino, dove il cuoio profumava di fatica e artigianato; l’osteria, luogo di socialità e racconti; persino l’ospedale, che restituisce l’atmosfera di un’epoca in cui le cure erano semplici ma frutto di una sapienza antica.

Sant’Agata-Feltria – Museo-delle-Arti-Rurali – ©GrazianoVilla

Qui il passato non è polvere ma voce: gli oggetti non giacciono muti, ma sussurrano storie di mani abili, di gesti precisi, di creatività necessaria alla sopravvivenza. Il museo diventa un racconto vivo, capace di emozionare grandi e piccoli, non solo per ciò che mostra ma per ciò che evoca: l’ingegno e la dignità del lavoro quotidiano.

Visitare il Museo delle Arti Rurali significa riscoprire la sapienza del fare, la bellezza dell’essenziale, la capacità di trasformare con pazienza e maestria la materia in vita.

Sant’Agata-Feltria – Museo-delle-Arti-Rurali – ©GrazianoVilla

È un omaggio all’identità di un territorio che ha saputo custodire la sua memoria, rendendola esperienza condivisa.

Un luogo da vivere non solo come testimonianza storica, ma come fonte di ispirazione per il presente, in un tempo che spesso dimentica il valore delle cose fatte a mano e il ritmo lento del lavoro artigiano.

Sant’Agata-Feltria – Museo-delle-Arti-Rurali – ©GrazianoVilla

Francesca Fabbri Fellini & Graziano Villa – BIO

Francesca e Graziano: due “Life Travellers”, due esploratori instancabili in viaggio continuo alla ricerca della Bellezza e della Bontà nel mondo. Raccontano ciò che incontrano — persone, luoghi, natura — con uno sguardo curioso e incantato, guidati dalla meraviglia e da quella parte infantile che custodiscono gelosamente dentro di sé.

🎤 Francesca mette a frutto la sua lunga esperienza da giornalista nei principali network radio-televisivi, trasformandola in una sorta di “bastone da rabdomante” capace di intercettare con sensibilità storie, volti e tematiche che meritano di essere raccontati. Le sue interviste si concretizzano in testi e video straordinari — così dicono di lei — capaci di emozionare e far riflettere.

📸 Graziano, con decenni di esperienza nella fotografia professionale — ritratto, reportage, still life, moda — cattura l’anima dei personaggi e dei contesti con immagini evocative, poetiche e potenti. Ogni scatto è il riflesso della passione con cui interpreta il mondo.

✨ Insieme, formano un duo vibrante e complementare, sempre alla ricerca di storie che sappiano dare emozioni.

Graziano Villa e Francesca Fabbri Fellini – ©GrazianoVilla – Timbavati National Park – Southafrica