“Milano Photo Festival – 2023”

Il Prof. Roberto Mutti, Direttore Artistico della Manifestazione “Milano Photo Festival – 2023” e Direttore del Dipartimento Fotografia di FINARTE, ha selezionato tra i tanti professionisti della fotografia in Italia, Graziano Villa per le sue significati immagine dell’artista Lindsay Kemp che ha realizzato tra il 1979 e il 1980 in occasione di due sue performances teatrali più famose : “Salomè” di Oscar Wilde e “Flowers” di Jean Genet.

Tributo a Lindsay Kemp : “I’m a Dancer”

Foto di Graziano Villa – Art Direction di Francesca Fabbri Fellini

WHO – Lindsay Kemp (Lewis e Harris, 3 maggio 1938 – Livorno, 24 agosto 2018) è stato un coreografo, attore, ballerino, mimo e regista britannico.

 Lindsay Kemp è il ballerino coreografo che rivoluzionò il teatro fin dai suoi esordi ne gli anni ‘60, quando utilizzò alcuni brani di David Bowie nel Marzo del 1968,         nel suo spettacolo da lui diretto dal titolo Pierrot in Tourquoise. Innamorato fin dall’infanzia della danza, del teatro e del cinema, aveva studiato con nomi del cali- bro di Sigurd Leeder, Charles Wiedman e soprattutto Marcel Marceau, per poi lavorare in varie compagnie di danza, teatro, teatro-danza, cabaret, musical, mimo, e nel 1962 fondò la sua prima compagnia, la The Lindsay Kemp Dance Mime Company.A proposito di danza, fu anche insegnante della grande Kate Bush.

WHAT – Il progetto consiste di 2 sezioni :

  • la prima sezione è composta da una serie di stampe fotografiche realizzate dall’artista Graziano Villa che ha documentato 2 delle rappresentazioni più importanti di Kemp : Flowers” di Jean Genet e‘Salomé’di Oscar Wilde – 1979/1980

  • La seconda sezione è composta da una serie di 13 Stampe a Colori realizzate con il processo CIBACHROME, che utilizzava la stampa su carta da diapositiva a colori un tipo di lavorazione che è terminata all’inizio degli anni 2000.

  • Pertanto le copie esistenti sono dei pezzi unici, firmate dall’artista.

WHEN –  27 Settembre al 11 Ottobre 2023 – opening ore 18,30

WHERE –  Milano Photo Festival 2023 – Art Gallery Kryptos Materia http://www.kryptosmateria.it

WHY –  Si vuole rendere un tributo ad uno dei più Grandi Artisti, Lindsay Kemp che, con la sua ricerca e le sue sperimentazioni, riuscì a costruire un suo stile personale, un mélange meraviglioso di diversi tipi di spettacolo: il teatro classico, il circo, il teatro Kabuki, il teatro del Noh, il cabaret e la danza moderna. Il risultato è una “magica coreografia teatrale”. Gli attori sembrano muoversi in un universo parallelo alla nostra realtà, in cui gli spettatori sono invitati ad entrare per vivere insieme a loro un’esperienza metafisica. In questa serie di diapositive, lo vediamo trasformare se stesso e i suoi attori in diversi personaggi dai colori vividi, direi quasi “circensi”, che sono una componente fondamentale del suo stile teatrale.

Vogliamo delineare la complessa fisionomia artistica di Lindsay Kempmaestro e mentore del teatro/danza e del mimo, autore e interprete ineguagliabile dei suoi spettacoli, che sconfina con naturalezza attraversando tutti i territori della creatività fino a quello dell’arte visiva.

Lindsay-Kemp – Danza di Salomé – dias 4,5×6 cm – 1980 – ©Graziano Villa

Multi-visione delle foto esposte

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Multi-visione della location e dell’inaugurazione

Il Processo di Stampa CIBACHROME

CIBACHROME_IlfochromeProcedimento di Stampa da diapositiva su carta diapositiva

Ilfochrome Classic, o più comunemente Ilfochrome, è un procedimento di stampa fotografica a colori positivo-positivo a distruzione di colorante ad elevatissima stabilità cromatica. Fino al 1989 era chiamato Cibachrome. I materiali per la stampa e i prodotti chimici per lo sviluppo sono prodotti dalla Ilford Photo.

Storia

I procedimenti fotocinematografici in sintesi sottrattiva tricromatica a distruzione di coloranti (detti anche ad asportazione di coloranti o a sbianca di coloranti) si possono far risalire all’Utocolor (circa 1906; secondo alcuni autori 1904 o 1895) di J.H. Smith e al Gasparcolor (1934) di Imre e Bela Gaspar. Sono dunque più antichi degli usuali procedimenti a copulanti cromogeni, introdotti nel 1936.

Il procedimento Ilfochrome a distruzione di coloranti azoici nacque nel 1963 come Cibachrome (i primi studi, poi proseguiti in collaborazione con la Ilford, furono condotti infatti dalla Ciba, che nel 1969 avrebbe poi acquistato la Ilford). Nel 1989 la Ilford Photo ne cambiò il nome in Ilfochrome Classic su richiesta della Ciba-Geigy, che, dopo aver venduto la Ilford, non aveva più interessi in campo fotografico.

Vantaggi

Nei materiali tradizionali a colori i coloranti si formano durante lo sviluppo cromogeno. Nell’Ilfochrome sono invece già presenti nell’emulsione e vengono distrutti, dove non servono, durante lo sviluppo. Questo consente di usare dei coloranti azoici più brillanti e puri di quelli tradizionali, perché più vicini, dal punto di vista spettrale, ai colori primari ideali ciano, magenta e giallo su cui si basa la sintesi tricromatica sottrattiva. Per questo motivo una stampa Ilfochrome è caratterizzata da brillantezza e purezza dei colori. Inoltre è molto meno soggetta delle stampe tradizionali a variazioni di colore col tempo e con l’esposizione alla luce. È quindi adatta sia per mostre, sia per l’archiviazione.

Stampa diretta positivo-positivo col procedimento Ilfochrome – Cibachrome.

L’Ilfochrome era disponibile in diversi tipi fino al 2006, su supporto in poliestere: su supporto bianco opaco, con superficie lucida, per stampe da osservare con luce riflessa; su supporto trasparente adatto per proiezione o retroilluminazione: su microfilm ad alto contrasto, adatto per riproduzione di originali a luce riflessa; su microfilm a basso contrasto, adatto per la duplicazione e per la riproduzione di originali trasparenti.

Ufficialmente il procedimento di stampa Cibachrome-Ilfochrome è finito nel 2006.

CIBACHROME – confezione di carta per stampa

Tributo a Lindsay Kemp : I’m a Dancer”

Mostra Fotografica di Graziano Villa

http://www.grazianovilla.com/portfolio/tribute-to-lindsay-kemp-i-m-a-dancer/

Il mimo dell’inconscio.

Sembrano venire da un altro mondo, che forse nel tempo si è molto allontanato da noi, le allarmanti, bellissime e suggestive foto in cui Graziano Villa ha fermato l’attimo fuggente della poesia scenica di Lindsay Kemp, eroe unico del suo irripetibile mondo.

Lindsay-Kemp_Salomé di Oscar Wilde_La Cattura del Battista_© Graziano Villa

Sono momenti velati del suo spazio scenico ma sembrano in movimento, appartengono al passato e anche al presente, sebbene pochi si ricordino, a un anno e mezzo dalla morte avvenuta a Livorno il 24 agosto 2018, delle stravaganze ondivaghe di Kemp che ebbero uno straordinario successo nei teatri italiani: posso testimoniare l’entusiasmo contagioso e un poco sabbatico di invasate platee al teatro Manzoni in epoca in cui personaggi come lui, fuori dai canoni, non erano di moda.

Ispirato al Genet di “Notre-Dame des-Fleurs” per “Flowers” e dalla “Salomé” di Oscar Wilde, il mimo attore ballerino aveva creato un suo mondo, una sua confessione e una sua poetica, evocando uno spazio quasi paranormale, una magia teatrale che partendo dal circo si liberava in terreni sconosciuti, padrone di un’arte visiva che sembrava poter fare a meno della parola che precedeva col gesto e lo sguardo.

Nato a Cheshire, vicino a Liverpool nel ’38, il 3 di maggio, Kemp ebbe il secondo tempo della sua vita e carriera segnato dal viaggio in Italia che si trasformò poi in residenza, finendo con stage per giovani e adoranti attori.

Raffinato, barocco, estetizzante e naturalmente decadente perché si calava nel degrado del mondo, privato e non solo, Kemp fu un pezzo unico irripetibile della scena e della sua continua metamorfosi riuscendo ad essere elegantissimo e spregevole, antico e futuro, favolistico e tragico, calandosi in personaggi maledetti come Nijinsky, facendo anche un omaggio al cinema muto e vivendo con la sua arte molti sogni di notti di mezza estate.

Lindsay Kemp nella parte di Salome e David Brandon Haughton nella parte di Giovanni il Battista – Salomé di Oscar Wilde – 1980 – ©Graziano Villa

Ken Russell lo ha utilizzato al cinema ma è quasi inutile dire che Fellini sarebbe impazzito per un personaggio così, che sarebbe stato bene nei suoi “Clowns” e l’avrebbe inseguito come un’ombra di un mondo fantastico di cui Kemp era artefice e vittima, regista e depositario di una intima e dolorosa verità che egli lasciava scorrere in platea attraverso sconosciuti rivoli di poesia teatrale, di emozionante suggestione visiva, sbirciando nel suo inconscio a nudo.

Maurizio Porro*

* Maurizio Porro è il critico cinematografico e teatrale del “Corriere della Sera”

Maurizio-Porro-e-Francesca-Fabbri-Fellini al Festival di Venezia 2019

La Galleria d’Arte Spazio Kryptos

Lo SPAZIO KRYPTOS è uno spazio disponibile a chi, come noi, è consapevole che l’arte elevi l’uomo verso l’armonia.

Riproponendo in chiave moderna l’idea dell’antica bottega d’arte abbiamo creato un luogo dove si lavora, si progetta, si dialoga con gli artisti, dove le opere si contaminano vicendevolmente, dove architettura, pittura, scultura, fotografia e arti applicate trovano uno spazio comune e interagiscono tra loro.

Più di quindici anni di mostre, di arte, di incontri magici con artisti e con persone splendide. Il lavoro che c’è dietro ogni singola mostra è faticoso, ma viene totalmente ripagato da l’entusiasmo di chi viene a godere dei momenti di pura armonia. Mentre ti lasci trasportare da ciò che hai realizzato, pensi già alla prossima mostra sapendo che più arte e bellezza riesci a far vivere, più il mondo diventerà un posto migliore.

Alcuni dei Fotografi che hanno esposto da noi : 

Giampaolo Barbieri – Maurizio Galimberti – Roger Corona – Mauro Balletti – Christopher Broadbent – Carlo Orsi – Simone Sbaraglia – Paolo Liaci -Giovanni Tavano – Maurizio Coppolecchia – Nenne Sanguineti Poggi – Marina Alessi – Graziano Villa 

Spazio-Kryptos _ Galleria d’Arte – Milano

Partner espositivi


l’Opificio

l’Opificio dal 1998 crea e produce collezioni di tessuti e velluti d’arredamento 100% Made in Italy.

I tessuti l’Opificio prendono vita dalla continua ricerca creativa dell’azienda, che unisce l’eccellenza artigianale a un design unico, in grado di realizzare collezioni di tessuti e velluti preziose, originali, su misura o personalizzabili.

l’Opificio fa parte di Exclusive Brands Torino, la rete delle impresebvd’eccellenza dell’Unione Industriale di Torino.

Multigraph

Con professionalità, conoscenza dei materiali e delle tecniche di stampa digitale MULTIGRAPH assiste e segue il cliente nella scelta e nella realizzazione di supporti pubblicitari, stampati anche di grande formato, prodotti, sistemi espositivi e allestimenti personalizzati per la grande distribuzione organizzata, agenzie di viaggio, tour operator, centri commerciali, fiere e manifestazioni, aziende ed uffici, industrie.

Francesca Fabbri Fellini – BIO

Giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e regista, sono l’Ambasciatrice nel Mondo dell’Eredità Culturale di mio Zio Federico Fellini. Come tributo per il Centenario della sua nascita, ho realizzato un cortometraggio dal titolo “LA FELLINETTE”, che vi invito a vedere su RAI-Play a questo link :

https://www.raiplay.it/video/2023/01/La-Fellinette-ea738836-551c-4ac1-89ca-1f17f07144a0.html 

Un cortometraggio a tecnica mista che parte dallanimazione del disegno che le ha fatto da bambina, La Fellinette, dove il disegno originale dello Zio Federico prende Vita, per arrivare in un sogno in live action e fare ritorno nellanimazione con un gran finale.

Attualmente con il partner Graziano Villa, realizziamo questo meraviglioso Fellini Magazine, per fare Cultura verso i Giovani, parlando di Arte a 360°, indicando loro figure professionali che possano essere un esempio.

Una “Mongolfiera per Visionari”, come lo chiamo io, per dare spazio alla creatività dei Giovani.

L’autore delle foto dell’inaugurazione…: