Tutta la città di Tunisi vive un contrasto sociale e architettonico molto forte.
Presente e passato, moderno e antico, creano un’ atmosfera da Mille e una Notte.
Il Balcone sul Mediterraneo
Sidi Bou Said ha un’atmosfera unica in Tunisia, il paradiso bianco e blu, il balcone del mediterraneo.
Assomiglia a un villaggio di artisti. È un posto di rara bellezza. La varietà di colori è incredibile. Le case sono bianche a calce, le persiane e le porte sono lavorate e blu, le bouganville danno un tocco di rosso magenta.
Il villaggio è situato in una posizione felice nel golfo di Tunisi. Si può bere qualcosa in uno dei pittoreschi bar approfittando del punto panoramico sul Mediterraneo.
È anche un luogo di relax per i tunisini, il che facilita gli scambi. Amerete perdervi tra le stradine fatte di ciottoli e sorseggiare un tè alla menta nei rilassanti localini del centro gustando un bambalouni, il bombolone tunisino.
Il sito di Cartagine non è lontano.
Il nostro sguardo si perde sulla città di Tunisi che si estende a 360° intorno a noi……
La Casa del Barone d’Erlanger
A Sidi Bou Said, in rue du 2 mars 1934, si trova il Palazzo Ennejma Ezzahra, “La stella di Venere”.
Conosciuto anche come “la Casa del Barone d’Erlanger”, è considerato uno dei gioielli dell’architettura arabo – islamica in Tunisia. La figura del Barone è forse poco conosciuta, eppure il suo contributo riguardante gli studi sulla musica araba è stato fondamentale.
Classificato monumento storico dallo stato tunisino, l’edificio ospita dal 1991 il “Centro di musica araba e mediterranea”, uno spazio musicale e d’animazione che, oltre all’organizzazione di eventi musicali, comprende una fonoteca nazionale e il museo di oggetti musicali e di oggetti d’arte.
La costruzione del palazzo, è avvenuta in poco più di dieci anni, Erlanger ha impiegato artigiani tunisini, marocchini ed egiziani per lavorare il marmo, lo stucco cesellato (“naqsh hadida”) e il legno scolpito o dipinto.
Per le comodità tecniche (impianto elettrico, idraulico, riscaldamento), se ne sono occupati specialisti italiani e francesi.
Ogni stanza è un mix di culture diverse, grazie ai materiali che la compongono e agli artigiani che vi hanno sapientemente lavorato. Dall’ingresso con una piccola fontana (ora inattiva), che spargeva il profumo per gli ambienti della casa, alla sala da pranzo, all’angolo dedicato alla lettura, alle sontuose camere da letto del Barone e della moglie, dedita al pianoforte, alla ricca biblioteca personale, fino all’hammam privato.
Un percorso che porterà i visitatori fino al piccolo museo della musica, dove si possono trovare diversi strumenti musicali, tunisini e non, e i tomi dedicati alla musica di Erlanger.
Cartagine
Fondata dai Fenici, Cartagine è un sito archeologico esteso, situato su una collina che domina il golfo di Tunisi. Metropoli della colonizzazione Punica in Africa e capitale della provincia dell’Africa ai tempi degli antichi romani, Cartagine ha avuto un ruolo centrale nell’antichità quale grande impero commerciale.
Durante le lunghe guerre puniche, Cartagine occupò i territori appartenenti a Roma, che distrusse la sua rivale nel 146 a.C. La città fu ricostruita dai romani sulle rovine dell’antica città. Luogo eccezionale di diverse culture che si sono susseguite nei secoli (fenicio-punici, romani, paleoscristiani e arabi), questa metropoli e il suo porto hanno spinto su larga scala gli scambi nel Mediterraneo.
Fondata alla fine del IX sec. A.C. da Elyssa-Didonee avendo dato rifugio al mitico amore tra Didone e Enea, Cartagine diede i natali a un guerriero e stratega come Annibale, all’esploratore Annone e il famoso agronomo Magone. Il sito comprende le vestigia di Punici, Romani, Vandali, Paleocristiani e Arabi.
Merita una visita il parco archeologico delle Terme di Antonino, terze solamente dopo le terme di Caracalla e di Diocleziano a Roma.
Lo scenario che appare davanti agli occhi è una sorta di labirinto scoperto che un tempo era ubicato al piano inferiore, sotto le terme vere e proprie. Le più grandi Terme d’Africa erano composte da decine di sale di forma esagonale o ottagonale coperte ciascuna da una cupola e furono utilizzate fino al 439, quando vennero distrutte dall’incursione dei Vandali.
La colonna di 30 metri che svetta sull’intera area col suo massiccio capitello ben in vista era una delle otto colonne di arenaria che sorreggeva un frigidarium di 1000 metri quadrati! Una struttura che doveva lasciare a bocca aperta e che ancora oggi stupisce per le notevoli dimensioni.
Grazie infinite per questo grande magnifico lavoro pieno di amore e di passione…