Un libro sull’Architettura che si mette in gioco.

di Mario Gerosa

La cronaca dell’altra storia dell’architettura comprende le costruzioni dei giocattoli ma anche alcune significative architetture letterarie.

Pavilion

I castelli, i garage, i fortini giocattolo cambieranno le sorti dell’architettura vera? Quanto le architetture ludiche influenzano i progetti della realtà? Gli edifici creati per giocare stanno scrivendo una storia parallela dell’arte di costruire? Queste sono alcune domande le cui risposte si trovano nelle pagine di Architettura ludica, un libro di mario Gerosa dedicato quasi esclusivamente alle architetture dei giocattoli.

Protagonisti di questo saggio sono i playset di culto, i plastici che sembrano installazioni, i castelli pop, i nuovi stili che caratterizzano le architetture create per giocare: voci che delineano tutta un’altra storia dell’architettura, come non l’avete mai letta.

BioShock-2

Architettura ludica è un libro dedicato all’altra architettura, quella creata per giocare e per sognare, quella che in parte ha influenzato i maestri del Postmodern, sostenitori di costruzioni giocose, concepite per vivere suggerendo un senso di divertimento e di stupore.

Architetture-giocattolo, diorami e scatole di modellini da costruire sono i protagonisti di questa trattazione, ma i confini sono volutamente dilatati: ecco allora apparire anche palazzi eclettici, castelli kitsch, residenze massimaliste e architetture presenti in romanzi, film, serie televisive, dipinti famosi, spot pubblicitari.

Batcaverna by LEGO

L’intento infatti è di mischiare cultura alta e bassa, riunendo in un’unica guida il Grand Hotel de la Plage de Balbec della Recherche proustiana, la Batcaverna, i garage giocattolo degli anni ‘60, le case incantate dei quadri di Magritte, il castello della Bella Addormentata, la casa dolciastra visitata da Hansel e Gretel, la torre dei tarocchi, il castello goth-tech del Dottor Destino, le residenze post-virtuali di Second Life, l’albergo deserto di L’anno scorso a Marienbad, il mitico Castle Grayskull dei Masters of the Universe, il Fort Apache dei soldatini, le architetture futuribili di Metropolis, la vecchia fattoria della canzone del Quartetto Cetra e la villa dell’ambasciatore della pubblicità dei Ferrero Rocher.

Airfix Wild West-Fort Apache

Il libro comprende una cospicua cronistoria dedicata all’architettura ludica in senso lato, che parte dalle costruzioni presenti nei dipinti di Bosch e arriva al vulcano dei Gormiti, e una panoramica sugli stili di questo particolare tipo di architettura, con voci come Candy design, Medioevo futuribile e Rococò sintetico.

Un repertorio significativo di queste architetture si trova anche in un articolo per Wired.it

Highlands Lake-Guild Wars Nightfall

Un’altra storia dell’architettura

Si può parlare di una storia dell’architettura per gli edifici dei giocattoli, delle scatole di costruzione dei modellini in miniatura e dei videogame? Sono soltanto dei derivati dell’architettura vera oppure nel tempo hanno maturato degli stili particolari?

Castle-Grayskull-Masters-of-the-Universe-Mattel

Ci sono vari tipi di architetture ludiche: quelle più esuberanti, come le roccaforti dei Masters of the Universe, e quelle più austere, come le stazioni e le case per plastici ferroviari.

Safari Hut di Big Jim – Mattel

E poi l’architettura etnica delle strutture che fanno da cornice alle avventure del Big Jim, come la Safari Hut, estrema semplificazione di un’architettura coloniale africana, o la poetica delle rovine del Desert Outpost dell’Airfix, che si rifà piuttosto a una rilettura di tipo impressionista dell’architettura stessa.

Desert Outpost dell’Airfix

A volte, poi, si coglie una raffinata reminiscenza dell’architettura mainstream, che viene adattata e reinterpretata. E’ il caso della Treehouse della serie Planet of the Apes della Mego. Questa dimora ispirata a quelle dei film del Pianeta delle scimmie è un’architettura minimalista, con una struttura all’insegna della sostenibilità.

Planet-Apes-Treehouse-four-figures – Mega

L’estetica tecnologica di Buckminster Fuller informa invece varie strutture futuribili del Big Jim della Mattel. Tale concetto si ritrova nell’Alpha Base come nel Global Command Centre.

Masters of the Universe – Snake Mountain – Mattel

Un surrealismo alla Dalì è invece la fonte di ispirazione per alcune delle architetture dei Masters of the Universe, quali la Snake Mountain e il mitico Castle Grayskull. Decisamente minimaliste sono varie architetture dell’Airfix, tra cui spicca il famoso Fort Sahara. Ci si spinge nell’ambito dell’architettura concettuale con la dimora del Cluedo, con una pianta atipica dove le varie stanze sono posizionate a satellite lungo i lati della pianta quadrata.

Airfix, tra cui spicca il famoso Fort Sahara

Mario Gerosa – BIO

Sono figlio d’arte.
Dal 1958 la mia famiglia si occupa di giornalismo.

Giornalista professionista, ho lavorato per più di vent’anni in Condé Nast, come caporedattore di AD e di Traveller.

Poi, dato che mi piacciono i cambiamenti, mi sono cimentato con l’Ufficio Stampa. Nel frattempo ho scritto una ventina di libri, tra saggi e romanzi.

La specializzazione è utile ma noiosa. Mi piace capire come si possono comunicare cose molto diverse tra loro. E così tra i miei clienti ci sono un grande organizzatore di eventi che temporaneamente si è reinventato come allevatore di lumache chic, un’azienda di banchi frigo ecosostenibili, e KULTURA/OWW, un luogo virtuale dedicato all’arte, con 80mila gallerie e una superficie 660 volte più grande di quella del Louvre.

Guido-Gerosa – foto-con-Robert-Taylor

Ha iniziato mio padre, Guido Gerosa (qui con Robert Taylor) e ora continuiamo la tradizione io e mio fratello Alberto.

Sono ossessionato dal Grand Hotel de Balbec, protagonista della mia tesi in architettura sui luoghi di Proust, ho scritto il primo libro pubblicato in Italia su Second Life, ho inventato un’agenzia di viaggi per tour nei mondi virtuali, ho scritto due art thriller, uno dei quali arrivato in finale a un concorso letterario internazionale, ho curato la prima mostra mondiale sull’arte di Second Life, allestita al Museo di Storia Naturale di Firenze, raccolgo vecchie cartoline di alberghi, modellini Airfix e colleziono progetti.

Attualmente gestisce i blog Museo Tascabile e Virtual Vernissage, racconta le architetture ludiche e virtuali su artribune.com e scrive di cultura pop su wired.it.