di Simonetta Ecchia e Pietro Malaguti

Il Ciclo Epico Irlandese racconta di storie e leggende che riguardano re e regine vissuti in tempi remotissimi, quasi a perdita di memoria.

A quei tempi gli eroi si dimostravano tali per il loro coraggio impavido e guerriero. Prova ne è la frase che pronunciò l’eroe irlandese Cù Chulainn: A patto che io sia famoso, non importa di vivere anche solo un giorno in questo mondo.”

Una frase significativa che dà l’idea della mentalità di quelle genti.

Leggo dal volume “I Celti” edito da Bompiani questo trafiletto:

In una società del genere, nella quale la vita e la condizione sociale individuale erano dominate da una sensibilità estrema per l’onore personale, era essenziale che si apprendesse il rispetto per i propri pari e soprattutto per quei poeti, veggenti e dotti, cui spettava il compito di plasmare e interpretare la mitologia, le leggi e le tradizioni storiche della comunità tribale.”

Ecco, è in questa atmosfera che nacque Maeve (Medb in gaelico irlandese, ma si pronuncia come in inglese più o meno “Me(i)ve) , donna bellissima, ribelle e dall’istinto eroico. Uno dei personaggi più amati e singolari della tradizione mitologica irlandese.

La sua storia si colloca proprio nel “Ciclo Mitologico dell’Ulster” i cui personaggi principali sono di origine mitica, ma rispetto ad altri è di lei che si trovano tracce più chiare.

Maeve, un misto di donna fatale, virago e di indomito orgoglio.

La leggenda della Regina Maeve, è molto conosciuta e la sua storia è raccontata nel poema celtico Tàin Bò Cuailnge, poema che racconta il furto di bovini di Cuailnge.

The Cattle-Raid of Cualnge

Dovete sapere che nella cultura celtica, le donne avevano gli stessi diritti degli uomini, quindi se una donna portava più ricchezze in seguito a un’unione matrimoniale rispetto al marito, ella veniva considerata il capo famiglia. Ed è proprio la bramosia e la sete di potere che porterà Maeve a sposarsi molte volte e ad avere numerosi amanti.

Ma veniamo alla storia

Maeve era la figlia di Eochaid Feidlech Re di tutta l’Irlanda. La sua smisurata ambizione non si fermava davanti a nulla e per riuscire ad ottenere ciò che desiderava non esitava a sedurre uomini che potessero assicurarle vantaggi economici ed una posizione di prestigio.

Divenne infatti la sposa del Re dell’Ulster, Conchobar Mac Nessa, al quale diede un figlio, ma il matrimonio in pochi anni fallì, poiché Maeve era sempre alla ricerca di qualcosa di più.

Decise di lasciare il marito, Re dell’Ulster per unirsi in matrimonio con Eochaid, il Re del Connaught, ma ben presto anche questa unione fu destinata a fallire in quanto Maeve, piuttosto volubile, si innamorò del giovane nipote di quest’ultimo, Ailill mac Máta, che ucciso lo zio salì al trono al fianco della Regina Maeve.

Re Celtico

Tema centrale del poema Tàin Bò Cuailnge è molto semplice:

Maeve e Ailill guidarono una spedizione nella provincia dell’Ulster per impadronirsi del celebre toro chiamato “Donn Cuailnge”, il Bruno di Cuailnge

A quel tempo la ricchezza di un sovrano era rappresentata dalla quantità di bestiame posseduto oltre che dalle terre. Ailill era proprietario del toro dalle bianche corna e poiché Maeve voleva essere a suo pari quanto a ricchezza, cercò di negoziare con l’Ulster per ottenere il Bruno di Cuailnge , ma i sovrani si rifiutarono di venderglielo. Fu così che, per orgoglio, la regina guerriera del Connaught diede inizio a una guerra sanguinosa contro il regno dell’Ulster.

Ci sono opinioni discordanti su quale fu l’esito della battaglia.

Una delle tante versioni racconta che Maeve riuscì ad ottenere il toro, nonostante le numerose perdite tra le sue file. Ma oltre il danno la beffa!! I due tori, successivamente, si uccisero durante un combattimento.

Ailill decise di lasciare Maeve al suo destino. Ma lei non si perse d’animo: più tardi incontrò il suo favorito amante, Fergus Mac Róich, ex sovrano ed eroe dell’Ulster, la cui prodigiosa virilità lo colloca al di sopra dell’umano.

Nel frattempo Conchobar Mac Nessa decise di prendere di nuovo moglie. La scelta ricadde sulla sorella di Maeve che rimase incinta del re dell’Ulster. Maeve considerò che il futuro nipote potesse essere una minaccia per il suo regno, così decise di uccidere la sorella per assicurarsi la morte anche del nascituro. Nonostante questo riuscirono a portare alla luce il bambino, che venne chiamato Forbuidhe figlio di Conchobar.

L’assassinio di Maeve

Secondo quanto si apprende dal Ciclo dell’Ulster, la leggendaria regina fu uccisa dal nipote Forbuidhe con un ingegnoso stratagemma, per l’epoca.

La forza della sovranità di Maeve sembrava derivasse dalla terra; ritiratasi sull’isola di Clothrann sul Lough Ribh, Maeve è obbligata a immergersi ogni mattina nel pozzo del luogo, per rinnovare probabilmente la sua giovinezza e la sua virtù sovrana.

Sarà uccisa proprio in questo luogo da Forbuidhe figlio di Conchobar, che, venuto a conoscenza dell’usanza della regina, aveva studiato nei minimi particolari come colpirla a distanza con la fionda senza che lei lo scorgesse: Maeve viene centrata da un sasso in piena fronte e muore all’istante.

C’è chi dice che in realtà Forbuidhe le scagliò un grosso pezzo di formaggio, ma poco importa. Ciò che conta è che Maeve è stata sepolta in piedi, all’interno di un gigantesco ziggurat di pietre sul monte Knocknarea, a Sligo, con il volto rivolto verso i suoi nemici in Ulster per significare ancora una volta la sua potenza e la sua forza.

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La Regina Maeve ha catturato nei secoli la fantasia di molti scrittori che hanno impresso il suo magico essere nei loro componimenti. Ne è un esempio il monologo di Mercuzio in “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare:

“Vi racconterò della REGINA MADB… Lei è la levatrice delle fate e viene in forma non più grossa di una pietra d’agata sull’indice di un assessore ed è tirata da un equipaggio di piccoli atomi sui nasi degli uomini mentre sono addormentati.”

Ai giorni nostri

Nella penisola a sud-ovest di Sligo un sentiero conduce sul monte Knocknarea, a ridosso del mare. In cima si trova un tumulo funerario, risalente all’Età del Bronzo, composto da 40.000 tonnellate di pietre. La leggenda vuole che questo tumulo sia la tomba della Regina Medb (o Maeve in inglese), uno dei personaggi più amati e singolari della tradizione mitologica irlandese.

Secondo la leggenda chi voglia incontrare “l’amore eterno”, deve raccogliere un sassolino ai piedi del sentiero che porta al tumulo, e depositarlo ai suoi piedi, in segno di omaggio.

Sembra che al nome “Maeve” venga attribuito il significato di “idromele”, liquore prodotto dalla fermentazione del miele e nella mitologia celtica viene rappresentata come la bevanda dei re. Si dice che Maeve diede questa bevanda, quale simbolo del suo sangue, a tutti i suoi consorti e amanti.

Fu venerata anche come Dea dei guerrieri nel Ciclo dell’Ulster. Il suo aspetto di madre/guerriera era fortemente associato alla Tripla Dea Madre. La festa Pagana di Mabon fu ed è celebrata in suo onore, ogni anno all’Equinozio Autunnale (22 settembre). Durante questa ricorrenza chi voleva diventare Re doveva invocare la potente Regina Maeve ed essere invitati dal potente spirito a bere il suo idromele. Questo avrebbe assicurato al Re una moglie, dei figli e una iniziazione ai misteri delle donne.