Mente – Occhio – Cuore

Fanny non è solo una fotografa. Fanny è un’artista, al di là del mito dell’auto-celebrazione, dello yuppismo radical chic. Sin da bambina ha toccato e plasmato tutti i materiali alla ricerca della sua personale visione del mondo. Finché non si è imbattuta in una macchina fotografica. Questo piccolo oggetto meccanico nelle sue mani diventa personaggi curiosi, animali maestosi, sofferenze infinite, paesaggi onirici, accuse violente ma anche grandi atti d’amore.

©FANNY COLETTA; CITTà DEL VATICANO FEBBRAIO 2013 ULTIMA UDIENZA DI PAPA BENEDETTO XVI NELLA FOTO VESCOVI

La sua sete di giustizia la spinge verso il foto-giornalismo impegnato. Nascosta dentro l’armadio di una prostituta transessuale vede scorrere le miserie della politica dell’Italia degli scandali, nelle strade cammina cammina e raccoglie brandelli di un’umanità dissoluta o dimenticata.

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La sua anima fanciullesca viene attratta poi dal mondo del cinema e della moda: lustrini, tappeti rossi e tanta ironia. L’ironia la usa anche quando incontra chi giocando con la propria identità sessuale segretamente si nasconde dietro maschere di trucco e malinconia. Ma è il Vaticano, quell’universo parallelo in costume che convive con la comunità del popolo, il centro del suo interesse fin da quando si è trasferita da Napoli a Roma. Fanny si intrufola in quel mondo come Alice nel Paese delle Meraviglie. Le toghe porpora per lei diventano giganti e poi subito dopo tutto diventa piccolo visto dall’alto, gruppi di suore, ombrelli colorati, la maestosità del bianco, miserie e grandezze. Un anello, una scarpa, ogni singolo dettaglio assume significato per lei. Gli americani la cercano: non hanno mai visto una visione così inedita di quel mondo.

©FANNY COLETTA; CITTà DEL VATICANO 19 MARZO 2013 INSEDIAMENTO PAPA FRANCESCO

©FANNY COLETTA; CITTà DEL VATICANO BASILICA DI SAN PIETRO 23 MAGGIO 2013 SOLENNE PROFESSIONE DI FEDE DELL’EPISCOPATO ITALIANO NELLA FOTO IL SANTO PADRE PAPA FRANCESCO CON I CARDINALI

Comincia viaggiare: Germania, Francia.

Si trasferisce sui Mari del Nord e si innamora di quelle terre selvagge. Ritorna a plasmare l’argilla come quando viveva sull’isola di Ischia. In un laboratorio nascosto in un bosco di conifere. Vento e caprioli selvatici. I pennelli, il caos apparente e una radiolina gracchiante diffonde le canzoni della sua amata Napoli. Crea soli dalle nuances accese, creature di fantasia, piramidi di invenzioni multiformi e fotografa distese lunari. Diventa ricercatrice di ambra, saliva preziosa di balene vissute nella preistoria dei tempi, che torna a galla nel mare dopo le tempeste. Costruisce gioielli carichi di energia.

Coraggiosa e intrepida sfida le difficili leggi del mercato e crea crea al di là di tutto e tutti, in un mondo triste dove l’arte è considerata ormai una futile suppellettile e pochi ne afferrano veramente il significato profondo. Fanny continua a nutrire le nostre anime.

Fanny Coletta 

Fanny Coletta

Innamorata della vita.
Adoro cucinare
À volte mentre scatto una foto piango.
Odio la menzogna.
So perfettamente chi sono e dove vado…
Ma ogni volta è come la prima volta…
Dimentico il mio nome
E mi perdo nei sogni.
Mi prendo per mano e mangio
un pezzo di nostalgia con sopra tanta marmellata ai mirtilli.
Tra le tante passioni
A parte le scarpe….
I cani
L’amore per l’amore.
Mi chiamo fanny
Non so altro.