Pubblicità e letteratura di un demiurgo del cinema

Il volume, Le carte di Kubrick edito da Sellerio nel 2009 e curato dal regista Umberto Cantone analizza il lavoro di marketing che accompagnò l’uscita dei capolavori kubrickiani.

Manifesti, locandine, fotobuste, programmi di sala, inserzioni pubblicitarie: tutto il materiale cartaceo che ha accompagnato il “lancio” dei 12 film di Stanley Kubrick, il grande regista, fotografo e sceneggiatore statunitense, considerato tra i maggiori cineasti del XX secolo. 

Peter Seller foto con autografo 17x23cm – Collezione Privata di Umberto Cantone

Poi le copertine delle varie edizioni dei romanzi, fonte dei lungometraggi, e le novelizations (le fumettizzazioni, come quella di “2001: Odissea nello spazio” ad opera di Jack Kirby) che viceversa hanno fatto loro seguito, oltre alla prima bibliografia italiana completa del regista.

Advertising LOLITA (Sue Lyon ringrazia) – Collezione Privata di Umberto Cantone

Arancia meccanica- Locandina neo-zelandese (vietato ai minori di anni 20) – Collezione Privata di Umberto Cantone

Le carte di Kubrick” costituisce il primo tentativo di analizzare il lavoro di marketing che accompagnò l’uscita dei capolavori kubrickiani, in cui le scelte di grafica e merchandising ebbero un ruolo centrale e coerente con la logica del ferreo controllo nei confronti degli aspetti anche secondari dell’impresa cinematografica, tenacemente adottato dall’autore di “Lolita”, “Il Dottor Stranamore”, “Arancia Meccanica” e “Barry Lyndon”.  

Nel volume, inoltre, è riportata un’intervista a Julian Senior, responsabile del marketing della Warner Bros. Europa.

Il volume, edito da Sellerio è stato curato del regista teatrale Umberto Cantone, dalla cui collezione privata da indefesso cinéphile, proviene l’intero materiale pubblicato

L’Espresso- Pagina centrale con articoli di Fellini e U. Eco su Arancia meccanica – Collezione Privata di Umberto Cantone

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Umberto Cantone – BIO

Regista teatrale, filmofago e collezionista per vocazione. Amo il cinema-cinema, quello che privilegia le immagini; quello la cui intensità nasce dal colloquio con le altre arti; quello che apre la testa. I miei auteurs di riferimento cominciano con la K (Kubrick, Keaton, Kafka…) e finiscono in “ini” (Fellini, Rossellini…). Adoro Aurora moglie & complice insieme al mio archivio di prime edizioni novecentesche, libri d’arte, paratesti cinematografici, migliaia di vhs e dvd: un corpus che mi eccede e che mi salva. Nei miei spettacoli teatrali raramente utilizzo video: le mie citazioni cinematografiche in teatro preferisco ricrearle attraverso le luci e i volumi delle scene. Frequentazioni di cui vado fiero (ne cito solo alcune per ragioni di spazio): Roberto amico sodalissimo, Maresco amico scontroso, Scaldati poeta delle scene, Gianni Santuccio maestro d’arte, Giulio Brogi interprete e uomo esemplare… Non amo particolarmente l’hi-fi. Detesto il cinema muscolare patinato farcito affettato. Accolgo con incuriosita rassegnazione l’odierno fluxus del postcinema. E comunque sono fiero di appartenere alla generazione del 1959, quella che sosteneva con Godard quanto fosse grande il cinema rispetto alla televisione piccola piccola.

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